PARIGI, IL MIO PRIMO VIAGGIO DA CUSTODIRE COME UN GIOIELLO

Parigi, una promessa di bellezza

Ci sono viaggi che non si dimenticano. Non perché siano stati perfetti, ma perché hanno avuto il potere di cambiare qualcosa dentro di noi. Il mio primo viaggio a Parigi è stato proprio così: una promessa di bellezza mantenuta, un dono prezioso in un momento di passaggio.

Avevo appena concluso l’esame di terza media. Per festeggiare, la mia famiglia decise di regalarmi qualcosa che non si sarebbe mai potuto impacchettare: una settimana a Parigi. Non era una meta scelta a caso, e nemmeno solo una sorpresa. Era un piccolo sogno, un gesto d’amore. Per la prima volta, non era mia zia a venire da noi, ma ero io ad andare da lei. Cambiare prospettiva, anche solo per qualche giorno, significava tanto.

Parigi mi ha accolto con la sua eleganza senza tempo, fatta di boulevard infiniti, vetrine luminose e caffè dallo charme discreto. Ricordo ancora la sensazione di camminare per ore, senza mai voler davvero fermarmi, perché ogni angolo sembrava chiamarmi a scoprirlo. Avevo solo sette giorni, e un desiderio impaziente: assorbire tutto, vedere ogni cosa, fare miei quegli scorci visti mille volte in foto, ma mai davvero vissuti.

Camminare a Parigi è come sfogliare un libro scritto con l’inchiostro del tempo: ogni monumento racconta una storia, ogni via sussurra una poesia. Ho amato perdermi tra le pagine del Louvre, guardare la Torre Eiffel brillare di notte, lasciarmi incantare dal profilo gotico di Notre-Dame. Ma tra tutte le bellezze, ciò che conservo nel cuore non è un luogo preciso, ma una sensazione: quella di libertà, di scoperta, di leggerezza.

Sono passati tanti anni da quel viaggio. Eppure, il ricordo è vivido, intatto, come un ciondolo che porto sempre con me. Parigi mi ha insegnato che ogni tappa della vita merita di essere celebrata, e che spesso, i regali più belli sono quelli che sanno emozionare.

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